I giardini giapponesi sono delle vere meraviglie di architettura e natura, che racchiudono secondo me la vera essenza di questo popolo e della loro profonda spiritualità. Ne ho visitati tanti, a Tokyo e nel resto del paese, e ogni volta resto sorpresa di come siano perfetti, incantevoli e sempre diversi l’uno dall’altro.
Noi occidentali ce li siamo portati nelle case e negli uffici sotto forma di giardini in miniatura, da scrivania, ma vederli dal vivo e passeggiare in un vero giardino giapponese è tutta un’altra cosa! E se venite in Giappone, non potete non visitarne almeno uno.
Significato di un Giardino Giapponese
Un Giardino Giapponese è un luogo di pace e di quiete, un posto dedicato alla natura ma soprattutto alla meditazione, alla contemplazione, al riposo della mente. Tutto, nella progettazione, ha il suo scopo e il suo significato, non c’è niente di casuale. Non c’è niente di eccessivo, niente di puramente decorativo, ma un intreccio di forme e dimensioni volto a creare un’armonia pacifica ed equilibrata.
Ci sono muschio e pietre, che assicurano una superficie verde tutto l’anno, e nel periodo primaverile fioriscono gli alberi da frutto e le piante. Gli elementi che compongono un Giardino Giapponese devono essere rigorosamente dispari. I contrasti sono infatti dominanti nell’architettura: troverete piante piccole accanto a piante molto grandi, rocce di forme rotondeggianti oppure appuntite una vicino all’altra. E poi c’è l’acqua: l’acqua ricopre un ruolo fondamentale ed è sempre presente, anche in forma di ruscelli, laghetti e cascate artificiali.
Tutto questo porta chi si trova in giardino a raggiungere uno stato contemplativo e meditativo, la mente si svuota e tutto torna in equilibrio. Provare per credere!
Storia dei Giardini Giapponesi
I Giardini Giapponesi, come abbiamo visto, hanno un significato ben preciso. Rispettano infatti la filosofia Zen, introdotta in Giappone nel XII secolo direttamente dalla Cina. I giapponesi hanno subito fatto propri tutti i precetti ma soprattutto il significato intrinseco di questa filosofia basata sulla disciplina e sull’autocontrollo.
Cominciarono così a costruire dei templi Zen, che erano dotati di giardini speciali. I monaci si interessarono con sempre maggiore attenzione alla costruzione dei giardini circostanti i templi: sono stati loro a dare inizio alle composizioni asimmetriche e all’accostamento di forme e dimensioni diverse. La sabbia diventa protagonista, così come le pietre e l’acqua.
Oggi esistono tante tipologie di giardino giapponese, che si sono evolute nel corso dei secoli in risposta alla storia del Giappone e alle dinastie imperiali. Il mio consiglio è di visitarne diversi, per comprendere l’essenza di questa tradizione. A Tokyo ne troverete diversi, dai più grandi e famosi fino ai giardini nascosti, che sono delle piccole meraviglie di quiete, natura e architettura. Io mi diverto ad andare in cerca di nuovi giardini da scoprire e ogni volta è una sorpresa.